domenica 21 settembre 2008

Chiusura

- Dio è morto. -
Ma anche Satana,
Poco dopo di lui,
Finì schiacciato
Dalla fredda lucentezza
Delle macchine.

E così adesso,
Mentre ancora tutto scorre,
Eros ed Eris cedono le armi
Al metallo senza cuore,
E tutti i contrari
Trovano risoluzione
Nell'acciaio avido di anime.

Tra le stelle - Sex Magick -

Notturno agito simboli arcani,
Mentre le stelle si muovono attorno,
E traccio gesti e mudra con le mani,
Con nuove luci tutto il cielo adorno,

Finché ad un nuovo inizio non ritorno,
Del Cerchio senza ieri né domani,
Perché porta l'immensità del giorno,
In cui, letizia mia, con me rimani.

Perché sempre dentro il cor ti porto,
La gioia che tu sola mi sai dare,
Con il tuo sguardo che m'è di conforto.

E torno poi a misteriose arti,
E attendo di varcare ancor quel mare,
Che sgorga quando da me ti diparti.

Lo specchio teatrale

Buongiorno a voi, o lettori,
O forse dovrei dire.....spettatori,
Ma no di più, di più, ancora di più,
Vogliate essere tutti quanti
Attori,
Così che questa poesia
Sarete voi stessi in realtà
A farla!
Si porti avanti
Lo Specchio Magico.

( Da dietro le quinte viene portato uno specchio, è alto due metri e largo approssimativamente sessanta centimetri, la cornice è lavorata e si tratta in realtà di una scultura in legno, raffigurante un Angelo con una stella rovesciata sopra la fronte, le ali sono piegate per ritornare a coprire parzialmente i lati dello specchio, la testa è ornata da una corona, ma su di essa c'è solo un castone, perchè lo smeraldo che vi si trovava è perso da millenni. )

Ed ora, prima di continuare,
Lasciate tempo sufficiente
Per un avvertimento:
Perché chiunque proseguirà,
Sia pure per una sola riga,
Di questo monologo,
Sarà dannato per l'eternità,
Scegliete dunque se abbandonare ora
Gli spalti affollati del teatro,
O lasciare spazio
Alla curiosità.

( Gli spalti, dapprima pieni, si svuotano, ma nessuno chiede indietro il prezzo del biglietto: chi vuole, infatti, può rientrare: molti bramano, altri desiderano, tutti temono; per la maggior parte rientrano. Così, sebbene diversi sedili siano vuoti, molti sono gremìti, e i coraggiosi, dal cuore tremante, attendono. Poi le luci si spengono, e rimane solo un riflettore, ad illuminare lo specchio; sul palcoscenico, l'uomo dal cilindro attende pazientemente, molto pazientemente, poi prosegue ).

Ed ora guardate, prego, nello specchio,
E rivedete il vostro passato,
Felice o infelice,
Triste o giocondo,
Le persone che avete amato,
I libri che avete letto,
Gli amici che avete avuto,
Le vostre vecchie dimore.
E sappiate che in ogni caso,
Tutto quanto è perduto.

( Le persone anziane osservano per una quantità maggiore di tempo rispetto ai giovani, che invece fanno rapidamente, e tutto avviene a seconda dell'età; sul palcoscenico, l'uomo dal pizzetto attende pazientemente, molto pazientemente ).

Ed ora, miei cari amici,
Guardate ancora, guardate ancora,
Osservate con calma
Il vostro futuro,
Quel che sarà, quel che aspettate,
Un desiderio che si avvererà,
Quanto vorreste e non succederà,
Le vostre speranze, i vostri timori,
Le vostre gioie ed i vostri dolori,
Il nostro specchio rifletterà.

( Le persone anziane ci mettono un po' meno tempo, delle più giovani alcune fanno rapidamente, altre meno, a seconda del caso; sul palcoscenico, l'uomo dalla coda a punta attenze pazientemente, molto pazientemente ).

Il nostro spettacolo non è finito,
Le vostre ferite avrà forse guarito,
Ma adesso osservate, in questo specchio,
La vostra natura, quella reale,
Guardate dunque, nel Bene e nel Male,
Chi siete dentro, chi siete davvero,
E' quello che voglio, è quello che spero,
Di fare sì che sappiate chi siete,
Di questo ho fame, di questo ho sete,
Avanti, cadete, in questa mia rete!

( Fuori del teatro, il terreno cambia rapidamente, trasformandosi in un'oscura palude, ma gli spettatori, irretiti dallo spettacolo, non se ne accorgono: anche se i miasmi infernali giungono fino alle loro narici: alcuni cadono in estasi, altri ghignano, altri piangono ed urlano, altri ancora tremano; dal palcoscenico, il Dio dal piede caprino scende in un delirio d'impazienza, per raccogliere il frutto del proprio lavoro: le sue sementi, infatti, non si perdono, non vengono portate via dai volatili, non sono distrutte dalle spine, e danno sempre origine ad un raccolto copioso. )

La trappola per topi

Riposi fanciulletto addormentato,
Nella tua culla piena di colori,
Ché l'altro ieri soltanto sei nato,
E hai fatto sobbalzare molti cuori,

Ché molti son rimasti senza fiato,
Al saper ch'incontrasti quanto fuori
T'aspettò in un mondo delicato,
Fatto di sorrisi, amore, e fiori.

Più non ricordi l'alberate lande,
Dove la libertà provasti e gioia,
Una letizia così tanto grande.

E' questo un mondo che ti verrà a noia,
Scattò per te la trappola per topi:
Un corpo da patir finché non muoia.

Onore al grande Drago!

- Ecco il canto di guerra scritto dall'Advocatus Diabuli per il Giorno della Battaglia Finale dell'Armageddon: esso sarà l'inno che verrà letteralmente ruggito da un esercito straordinariamente numeroso, ma sommamente indisciplinato e disorganizato, schieratosi a valle, al momento in cui le milizie verranno schierate: a monte, si troverà un esercito veramente esiguo, ma disciplinatissimo e devoto al suo Sire, il cui inno sarà un canto angelico di tale letizia da non poter venire espresso in semplici parole, e che viene lasciato all'immaginazione del lettore: la storia militare, nonché la religione e semplici questioni di tattica e di logistica, lascerebbero intendere che questo sarà uno di quei casi in cui l'esercito più ampio potrebbe avere la peggio ( ricordate Maratona? ), quali saranno le strategie che verranno adoperate sul campo? A quali arguzie ricorreranno i rispettivi generali, che pare saranno Lucifero ( ma alcuni parteggiano per Belial e altri per Belzebù ) per le truppe dell'Oscurità, e Gabriele per le milizie della Luce? Sarà un singolo atto di valore a decidere il conflitto? ( In realtà l'ultimo strascico di una battaglia, di esito incerto, avvenuta ormai millenni or sono....). Chi vivrà vedrà, ma anche gli altri potranno partecipare, e vi assicuro che nessuno verrà lasciato in panchina; nel frattempo, non lasciarti cogliere impreparato, perché il Comando potrebbe richiamarti in qualunque momento, e l'Ordine di Adunanza verrà come un ladro nella notte, ed entrambi gli eserciti, da questo punto di vista modernissimi, accettano e sollecitano la milizia femminile: e tu, da che parte stai? -

ONORE AL GRANDE DRAGO!
INNO DI GUERRA DELLE POTENZE INFERNALI

Si staglia splendente
Sopra montagne d'oro,
Diamanti ed anelli incastonati,
Il Dragone Antico,
Ed ogni scaglia sulla sua coda
E' una stella che trascinò
Con sé nella Caduta,
Le scaglie che ricoprono
Il suo corpo
Risplendono come
Rossi rubini,
Illuminando la notte.

Egli è il Guerriero nella sua Roccaforte,
Egli è il Sovrano nelle sue Miniere,
Egli è il Principe della Notte,
Egli è il Signore dell'Oscurità.

I suoi denti affilati
Hanno spaccato le montagne,
E distrutto le sequoie,
Il Fuoco che brucia
Nella sua gola incombustibile,
Possiede il Potere
Di miliardi di fornaci incandescenti,
I suoi occhi neri come le tenebre
Vedono ogni cosa,
E di ogni cosa decidono.

Perché Egli è il Guerriero nella sua Roccaforte,
Egli è il Sovrano nelle sue Miniere,
Egil è il Principe di questo mondo,
Egli è il Signore di ogni Tenebra.

Le scaglie che si inerpicano
Sopra il suo dorso
Sono come denti di pescecane,
I suoi arti flessibili,
Muovono da un paese all'altro,
Solcano ogni Oceano e Mare,
I suoi aguzzi artigli,
Come lame affilate,
Si arrotano
Sopra i tetti delle città,
Coprendo il conforto
Della luce lunare.

Giacché Egli è il Guerriero nella sua Roccaforte,
Egli è il Sovrano nelle sue Miniere,
Egli è il Principe della Notte,
Egli è il Signore di ogni Tenebra.

E fuori e dentro di lui
Si muovono nella danza folle
Le anime asservitegli,
E contrae il Dragone gli occhi
In un gesto di impazienza,
Egli solleva le mani al cielo,
Per dimostrare la sua Potenza,
Che rimane incontrastata,
Ed è il Desiderio
Che muove l'evoluzione,
Permettendo una crescita infinita,
In onore al grande Drago!

Egli è il Guerriero nella sua Roccaforte!
- Nessuno lo può assalire. -
Egli è il Sovrano nelle sue Miniere!
- Nessuno lo può derubare. -
Egli è il Principe di questo mondo!
- E non sarà detronizzato. -
Egli è il Signore di ogni Tenebra!
- Ed avrà la sua Vittoria. -

Onore al Grande Drago!
Onore al Grande Drago!
Onore al Grande Drago!

giovedì 28 agosto 2008

Eliphas Levi Zahed

Come Toscanini,
Ascoltando la musica
Del Lohengrin,
E leggendola sulla partitura,
Decise di smettere di comporre,
Pervaso da tanta
Intramontabile armonia,
Così a volte
Anch'io percepisco
La mia incapacità
Di raggiungere i vertici
Dettati
Dal formidabile abate.

domenica 27 luglio 2008

The witches' song

Foe of Heaven, King of Hell,
For you we're striking our bell,
Prince of this world, Prince of vice,
For you we kiss an ass of mice,
Count of lies and Count of joys,
You forg'd a lot of wondrous toys,
Join the Esbath of this moon,
Come and play your witches soon.


Lead us with your goathead's horn,
Send the society your scorn,
And when you join us please don't hide
Your phallos ready for a ride;
An only Godhead we become,
When you cum, and cum, and cum,
So at the orgies of the Witches,
Make us Goddesses and bitches.


We follow the Dyonisian rule,
The Saint Menads we emule,
We follow Pan, the Horned God,
And every wood is our abode,
We follow Diana and we believe
To wash out pain, to wash out grieves,
We dance and sing around a tree:
" Do what thou wilt, and let it be. "


The ceremony is finished,
Every charm is accomplished,
We're going home and we desire,
In your arms yet to perspire,
We meet happy, and happy go,
Happy we'll return and lo!
For you we'll strike another bell,
Oh! Foe of Heaven, King of Hell.